L’Itinerario
L’itinerario di riferimento
Considerata la sua completezza di itinerario da Norcia a Montecassino, il tratto di specifico interesse dell’associazione è compreso tra Subiaco, Jenne, Trevi nel Lazio, Guarcino, Vico nel Lazio, Collepardo, Alatri (Badia di San Sebastiano), Veroli, Monte San Giovanni Campano, Isola del Liri, Sora, Arpino, Santopadre, Roccasecca, Villa S. Lucia, Cassino. Si estenderà, inoltre, ad altre regioni italiane e almeno ad altre 3 nazioni Europee. Saranno collegati luoghi, anche in modo immateriale, in cui il pensiero e la pratica benedettina ancora hanno la capacità di mostrarsi come le radici dell’Europa unita, visione condivisa sia da credenti che da laici.
ICE – Itinerario Culturale Europeo
Il programma degli Itinerari Culturali è stato avviato dal Consiglio d’Europa nel 1987, normato dalla risoluzione n. 52 del 2010 adottata dal “Committee of Ministers” del Consiglio d’Europa. Le linee Guida, nate dal programma Eu. Certess, sono alla base della nostra attività, da essere riconoscibile ad ogni portatore d’interesse locale e di altre Regioni Eu. Candidare l’itinerario descritto per il riconoscimento europeo è l’obiettivo strategico dell’associazione.
Arpino
Arpino è un comune italiano di 7 027 abitanti della provincia di Frosinone, nel Lazio. È uno dei centri più antichi e rilevanti sul piano culturale ed artistico della provincia.
Eremo di Santo Spirito a Majella
L’eremo di Santo Spirito è stato un monastero della Congregazione dei Celestini che si trova sulla Majella, nel comune di Roccamorice, ed è un monumento nazionale italiano.
Villa di Nerone
La notorietà archeologica della zona sublacense è legata alla presenza della grande villa che Nerone fece costruire lungo l’Aniene; non mancano però dati, il più importante dei quali è l’individuazione di un muro in opera poligonale, dai quali si può ipotizzare che Subiaco fu già un oppidum degli Equi, come si deduce da alcune testimonianze epigrafiche, nella tarda età repubblicana.
I punti di forza del programma
Il territorio della Ciociaria è stato la culla del monachesimo benedettino. Le città, i borghi e i luoghi tutti della nostra terra si fregiano delle antiche memorie legate a San Benedetto, testimoniate dalle magnifiche strutture abbaziali, dai monasteri e dagli eremi, che portano il segno profondo del connubio di religione, arte, storia, cultura e ambiente. Tutto ciò documentato anche dalla presenza di tre Biblioteche Nazionali: Trisulti, Casamari e Montecassino, cui si aggiungono per importanza i due Monasteri di Subiaco.
Il metodo di lavoro
L’intento è quello di coinvolgere le tante energie disponibili a partire dal nostro territorio e quello dell’Umbria attingendo anche ad altre regioni italiane e d’Europa come Spagna, della Francia, Irlanda e Germania. Per il raggiungimento del nostro obiettivo. saranno coinvolte risorse come: enti pubblici e privati, associazioni culturali e di promozione turistica, comunità impegnate nella affermazione dei valori spirituali e religiosi, legati alla grande tradizione Benedettina. L’associazione persegue un approccio inclusivo, invitando ad aderire, in qualità di associati e/o partner del progetto, ogni realtà che ha tra i suoi valori il bene comune e la crescita culturale sociale ed economica della persona umana e della propria comunità.
Le opportunità per il territorio
La straordinaria eredità culturale benedettina per tutta l’Europa ed in particolare per noi, il Lazio, dove ha avuto le sue origini, può contribuire a generare nuove economie a sostegno di uno sviluppo sostenibile, di valorizzazione di paesaggi, delle comunità locali, delle aree interne, delle produzioni tipiche, dell’artigianato, dei beni culturali, dei patrimoni d’arte, di cultura, di fede e, soprattutto, rinsaldare quel sistema di pensiero e di valori che sono alla base di una convivenza democratica e solidale.