Inaugurata la targa dedicata a San Benedetto

Spesso pensiamo di conoscere la città, i luoghi del territorio che abitiamo, ma forse le nostre consuetudini, vale soprattutto per la Badia di S. Sebastiano, ci tolgono l’opportunità di rendersi conto per davvero del valore storico e culturale che il monumento riveste. Gli stessi itinerari quotidiani, uguali di giorno in giorno, creano mappe univoche, forse rassicuranti, ma falsate. Non dobbiamo aver paura di togliere gli occhiali dell’abitudine o della nostalgia e rileggere il territorio per quello che è, il suo passato, la sua storia, i suoi talenti da esaltare a vantaggio dei giovani. 
Rientra nei luoghi da riscoprire del territorio del comune di Alatri, la Badia di S. Sebastiano, ma nessuna segnalazione, nessun cartello sul posto ci dà un minimo d’informazioni per andare poi ad approfondirne la conoscenza. allora l’oblio diventa noncuranza quasi a voler nascondere la storia del territorio e del manufatto che risale al 500 dc, uno dei più antichi proto cenobio in Europa.  

Il Club Alpino di Alatri, di concerto con la Proprietà, dott. Carlo Fragomeni, ha voluto colmare questo vuoto apponendo una lapide che ne ricordasse la fondazione ma, soprattutto, che ne ricordasse la presenza di S. Benedetto nel 528 DC, nel suo cammino verso Montecassino, e l’amicizia che correva con l’Abate Servando, per riaffermare l’importanza del monumento ma anche per ricordare ai molti pellegrini che lo visiteranno, l’unicità̀ del sito e la sua straordinaria valenza storico religiosa che travalica l’aspetto locale. È verosimile, infatti, che i monaci osservassero la Regola Magistri e che questa sia stata introdotta nell’Italia Centrale proprio tramite i monaci di Servando. Molti autori sostengono che la Regola sia stata scritta proprio in questo luogo.

Il testo della targa non potevamo che prenderlo dagli scritti di Don Giuseppe Capone, cui va dato il merito di aver riaccentrato con i suoi studi l’attenzione sulla storia dei nostri luoghi, che hanno respiro religioso e culturale non solo per il nostro Paese ma anche per l’Europa. Infatti, si ricorda che S. Benedetto che frequentò questo luogo, ebbe in san Servando l’aiuto e l’ispirazione di una regola che farà del monachesimo occidentale la grande riserva spirituale della chiesa nell’alto medioevo.

Quel giorno, 11 novembre del 2017 Presso la Proto Badia di S. Sebastiano, eravamo proprio in tanti, più di trecento partecipanti, a scoprire la lapide a sottolineare l’importanza del monumento e a ricordo dell’incontro tra S. Benedetto e l’Abate Servando del 528 dc,. Dalle istituzioni regionale con la presenza degli onorevoli Bianchi e Buschini, del presidente della Provincia di Frosinone dott, Pompeo, la grande partecipazione unitaria del consiglio comunale di Alatri e la sua amministrazione guidata dal sindaco Morini, al delegato del prefetto dott. Patrizzi, a Sua Eccellenza Monsignor vescovo L. Loppa, le tantissime persone che hanno camminato dal centro di Alatri alla Badia e ritorno, sul sentiero dedicato a Don Giuseppe Capone. 

Inoltre, dopo la scopertura della lapide si è tenuto un momento di approfondimento storico, culturale e religioso sulla storia del luogo  ma anche per ricordare ai molti pellegrini che lo visiteranno, proprio l’unicità̀ del sito e la sua straordinaria valenza storico religiosa.
Crediamo che un’idea così concepita sia incubatore di attività culturali capaci di creare coesione sociale e sviluppo culturale nell’intera area stimolando, per sua natura, la capacità di fare rete delle realtà già esistenti e operanti sul territorio. Crediamo che la nostra idea debba avvalersi necessariamente degli studi di Don Giuseppe che nei suoi libri sulle nostre origini, ha riportato in primo piano degli studiosi e no.
Il presidente CAI di Alatri
Silvio Campoli